PRINCIPI DELL’OSTEOPATIA
I sette più importanti principi dell’osteopatia, largamente accettati all’interno della comunità osteopatica:
• Il corpo è una unità.
• La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
• Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione (omeostasi).
• Quando la normale adattabilità è interrotta, o quando dei cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da sé, può risultarne la malattia.
• Il movimento dei fluidi corporei è essenziale al mantenimento della salute.
• Il sistema nervoso autonomo gioca una parte cruciale nel controllare i fluidi del corpo.
• Ci sono componenti somatiche della malattia che sono non solo manifestazioni della malattia, ma anche fattori che contribuiscono al mantenimento dello stato di malattia.
Questi principi non sono ritenuti dai medici osteopati leggi scientifiche, né contraddicono i principi medici; sono insegnati come fondamenti della filosofia osteopatica riguardo alla salute e alla malattia.
CRITICHE
Fino al 2003 e 2004 una delle critiche più importanti era che la stima dell’efficacia dei trattamenti fosse basata su testimonianze e non su prove. Una ricerca datata 2003 e un’altra datata 2004 dimostrarono che l’osteopatia non aveva effetti diversi da quelli di un placebo nel trattamento di certi dolori alla schiena cronici non specifici; gli autori hanno sottolineato comunque la difficoltà di prestare trattamenti placebo non terapeutici o antidolorifici, il che relativizza l’efficacia della ricerca stessa[3][4].
Una meta analisi di sei ricerche scelte a caso, che coinvolgeva una valutazione in cieco del trattamento del dolore alla schiena in ambulatorio, a partire da dati riportati in MEDLINE, EMBASE, MANTIS, OSTMED e il Cochrane Central Register of Controlled Trials, avrebbe rilevato che il trattamento osteopatico manipolativo (OMT) ridurrebbe significativamente il dolore alla schiena. Ha altresì concluso che il livello di riduzione del dolore è maggiore di quanto ci si potrebbe aspettare dal solo effetto placebo e che persiste per almeno tre mesi.[5] Tuttavia, ad oggi non vi sono prove validate, con pubblicazioni su riviste scientifiche di maggior autorità, prestigio e qualità, che definiscano l’osteopatia un’arte basata su evidenza scientifica.
Come qualsiasi altro trattamento, alcune tecniche manipolative chiropratiche, se eseguite senza precauzioni o da personale inesperto, possono comportare rischio di lesione. Si tratta delle tecniche definite dirette, tramite thrust, ovvero quando durante la manovra si sente il caratteristico scroscio articolare.
L’osteopatia è invece considerata una medicina dolce, vi sono osteopati che non praticano le manipolazioni, e circa il 70% delle tecniche osteopatiche sono non-manipolative.
Pertanto un osteopata esegue sistematicamente alcuni test per valutare l’idoneità del paziente.
Si utilizzano, inoltre, anche tecniche miotensive e fasciali che l’osteopatia considera prive di controindicazioni.
FONTI:
– ROI Registro – privato – degli Osteopati d’Italia (ROI), elenco privatistico delle scuole conformi alle indicazioni
– Licciardone JC, Stoll ST, Fulda KG, Russo DP, Siu J, Winn W, Swift J: “Osteopathic manipulative treatment for chronic lower back pain: a randomized controlled trial”, Spine, vol. 28, num. 13, pagg. 1355-62, 2003, pmid 12838090 , doi 10.1097/00007632-200307010-00002
– Licciardone JC, Stoll ST, Cardarelli KM, Gamber RG, Swift JN, Winn WB: “A randomized controlled trial of osteopathic manipulative treatment following knee or hip arthroplasty”, J Am Osteopath Assoc, vol. 104, num. 10, pagg. 193-202, 2004, 15176518
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16080794 “Osteopathic manipulative treatment for low back pain”
– http://www.cmaj.ca/cgi/content/full/165/7/907 Moira K. Kapral and Susan J. Bondy, ottobre 2001, “Cervical manipulation and risk of stroke”, Canadian Medical Association Journal, vol. 165, pagg. 907-908
Fonte: www.wikipedia.org